Le grotte del Remeron, scoperte e visitabili dal 1914

Cento anni fa venivano scoperte le grotte del Remeron. Un caso, una curiosità del parroco Don Luigi Tadini che insieme ai due amici Gigi Orrigoni e Luigi Vittorio Bertarelli, per primo vi si addentrò. Da allora, questo ingresso al complesso sistema carsico nascosto sotto il Campo dei Fiori continua ad attirare visitatori e scienziati: è una ricchezza e un patrimonio che Salvatore Furia ebbe l’intuizione di voler preservare. Sotto questo monte c’è un complesso sistema carsico che raccoglie l’acqua piovana, la stessa acqua che alimenta i nostri acquedotti per poi arrivare al lago

Nel parco sono stati scoperti e censiti oltre 150 ingressi ma solo due sono aperti ad esplorazioni: c’è la grotta Marelli al Campo dei Fiori che è riservata agli speleologi e agli scienziati perché è allo stato naturale. E poi ci sono le grotte del Remeron che, grazie alla cura dell’Associazione Amici delle Grotte, oggi offrono un ambiente importante sia dal punto di vista geologico, sia speleologico sia zoologico.
Segnaliamo anche il libro dal titolo “Luci nel buio” che ricorda i 100 anni di apertura turistica delle grotte. Una pubblicazione che spazia dalle descrizioni scientifiche a quelle più turistiche.