il caffè del Borducan e il suo Elisir
L'elisir del Borducan, liquore tipico del Sacro Monte, è un infuso al gusto d'arancia inventato nel secolo scorso dal garibaldino Davide Bregonzio, la cui ricetta è passata di padre in figlio fino alla scomparsa dell'ultimo discendente, Bruno Bregonzio. Oggi tutto è nelle mani del nipote di Bruno, Armando Bianchi, proprietario dell'hotel "Colonne", che ancora produce l'elisir con la ricetta originaria riveduta e corretta.
La storia del capostipite Davide Bregonzio è affascinante. Lo troviamo in camicia rossa nel 1860 tra i Mille di Garibaldi sbarcati in Sicilia. Varesino di nascita, Davide è un esperto erborista, capace di preparare estratti d'erbe mediche e farmaceutiche e, per puro diletto, produce un distillato conosciuto come "Dieci Erbe Campo dei Fiori". In Sicilia ha modo di apprezzare le arance isolane e, al suo rientro a Varese, decide d'inventare un nuovo liquore, l'elixir del Borducan appunto, un nome esotico che prende spunto dal nome arabo dell'arancia.
Per vendere il prodotto, occorre però aprire uni pubblico esercizio. Cosi, nel 1870, Bregonzio inaugura il Caffè del Borducan nel cuore del borgo di Santa Maria del Monte. La ricetta funziona e l'elisir conquista una rapida fama, che attira turisti e consumatori al Sacro Monte. A Davide succede il figlio Mario che però muore a soli 32 anni, nel 1915, per un incidente con la slitta sulla strada delle Cappelle.
La gestione del locale e la produzione dell'elisir passano sulle spalle della vedova Anita Angiolini, una donna abile e intraprendente che, nel 1924, fa costruire un nuovo edificio per ospitare la Bottega del Borducan. La casa serve anche come residenza della famiglia Bregonzio e adotta una soluzione architettonica originale: al piano terreno bar e ristorante, con una sala da pranzo circolare illuminata da porte e finestre che si affacciano su una graziosa balconata, dalla quale si può ammirare lo splendido panorama dei laghi di Varese e di Monate, nonchè il massiccio del Campo dei Fiori.
I figli di Anita, Bruno e Anna, sono gli ultimi discendenti diretti della "dinastia" a gestire il Borducan. Resistendo ad allettanti proposte economiche, Bruno Bregonzio si è sempre rifiutato, fino alla morte, di rivelare la fortunata ricetta del vecchio elixir: faccio tutto da solo - si limitò a spiegare - dalla scelta degli ingredienti, all'estrazione dell'olio essenziale dalla buccia d'arancia, alla preparazione dello sciroppo nel paiolo che usava mio nonno, con le stesse sei botticelle da 50 litri che usava lui". Resta da dire che la Bottega del Borducan, dopo un periodo di chiusura per restauri, ha riaperto i battenti.
La storia del capostipite Davide Bregonzio è affascinante. Lo troviamo in camicia rossa nel 1860 tra i Mille di Garibaldi sbarcati in Sicilia. Varesino di nascita, Davide è un esperto erborista, capace di preparare estratti d'erbe mediche e farmaceutiche e, per puro diletto, produce un distillato conosciuto come "Dieci Erbe Campo dei Fiori". In Sicilia ha modo di apprezzare le arance isolane e, al suo rientro a Varese, decide d'inventare un nuovo liquore, l'elixir del Borducan appunto, un nome esotico che prende spunto dal nome arabo dell'arancia.
Per vendere il prodotto, occorre però aprire uni pubblico esercizio. Cosi, nel 1870, Bregonzio inaugura il Caffè del Borducan nel cuore del borgo di Santa Maria del Monte. La ricetta funziona e l'elisir conquista una rapida fama, che attira turisti e consumatori al Sacro Monte. A Davide succede il figlio Mario che però muore a soli 32 anni, nel 1915, per un incidente con la slitta sulla strada delle Cappelle.
La gestione del locale e la produzione dell'elisir passano sulle spalle della vedova Anita Angiolini, una donna abile e intraprendente che, nel 1924, fa costruire un nuovo edificio per ospitare la Bottega del Borducan. La casa serve anche come residenza della famiglia Bregonzio e adotta una soluzione architettonica originale: al piano terreno bar e ristorante, con una sala da pranzo circolare illuminata da porte e finestre che si affacciano su una graziosa balconata, dalla quale si può ammirare lo splendido panorama dei laghi di Varese e di Monate, nonchè il massiccio del Campo dei Fiori.
I figli di Anita, Bruno e Anna, sono gli ultimi discendenti diretti della "dinastia" a gestire il Borducan. Resistendo ad allettanti proposte economiche, Bruno Bregonzio si è sempre rifiutato, fino alla morte, di rivelare la fortunata ricetta del vecchio elixir: faccio tutto da solo - si limitò a spiegare - dalla scelta degli ingredienti, all'estrazione dell'olio essenziale dalla buccia d'arancia, alla preparazione dello sciroppo nel paiolo che usava mio nonno, con le stesse sei botticelle da 50 litri che usava lui". Resta da dire che la Bottega del Borducan, dopo un periodo di chiusura per restauri, ha riaperto i battenti.