IL SANTUARIO: VISITA
Entrando dall'ingresso principale, il Santuario si presenta oggi con un'unica breve navata, voltata a botte ribassata, che prosegue verso l'altare alzandosi in due campate voltate a crociera, allargandosi infine nelle due navate laterali, segnate da colonnati.
Ecco una breve descrizione dell'interno del Santuario: appena dopo l'ingresso, sulle pareti affreschi di Salvatore Bianchi, raffiguranti la lotta di Sant'Ambrogio contro gli Ariani; nella volta, ancora opera del Bianchi. affreschi raffiguranti Ester e Assuero, Giuditta e Oloferne, Gioele e Sisara. Nella navata centrale spiccano le decorazioni a stucco d'epoca barocca, contornate di affreschi; nelle lunette, figure di Sibille(1637) opera di Giovan Mauro della Rovere.
Da notare, sulla grata da cui le monache di clausura assistono alla Messa, l'affresco del "Cristo Pantocratore" eseguito nel 1490 da Vincenzo Civerchio. nella navata di sinistra si trova il Battistero, opera di Pogliaghi (1894) ed un bel pavimento quattrocentesco, composto da mattonelle decorate con imprese e motti della casata sforzesca.
Alla sinistra dell'altare é visibile il Presepe dei fratelli Lampugnani (1633) e, sul fondo, il gruppo di statue in legno decorato raffigurante la "Presentazione di Gesú al Tempio" scolpita da Andrea Prestinari nel 1596. In corrispondenza di queste ultime, nella navata destra, si trovano statue cinquecentesche raffiguranti "L'Adorazione dei Magi"; proseguendo, nella navata destra, affrescata da Giovan Mauro della Rovere, che firma pure la lunetta delle "Nozze di Cana" (1632), si nota la Cappella dell'Addolorata fatta erigere dall'Abate Martignoni (1681) e la pala d'altare del Legnanino, raffigurante "Cristo benedetto dalla vergine prima del Calvario".
L'Altare Maggiore rappresenta il quindicesimo mistero del Rosario, l'incoronazione della Madonna: venne realizzato nel 1662 con statue realizzate dal gallaratese Giuseppe Rosnati per munificenza del conte Giacomo Simonetta; il paliotto, del 1894, é opera del Pogliaghi.
La Cupola centrale é affrescata da Francesco Bianchi e Giuseppe Baroffio, mentre dietro l'altare maggiore, nell'abside centrale, é visibile un coro ligneo a 24 stalli: sopra un organo a canne fabbricato dal Biroldi. L'abside di destra conserva alcuni particolari dell'affrescatura quattrocentesca, tra cui una madonna con Bambino, mentre quello di sinistra mostra un ritratto della Beata Caterina. opera di Giovan Battista Croci.
Sotto la chiesa si trova la Cripta, chiusa al pubblico, ma visitabile su richiesta: si tratta di un locale coperto da volte a crociera sostenute da sottili e semplici colonne con capitelli poligonali; gli affreschi alle pareti sono opera trecentesca.
Uscendo dal Santuario utilizzando la porta laterale, troviamo la piazza Nuova, dalla particolare forma triangolare, affacciata sul borgo verso il viale delle Cappelle ed ai piedi del Campanile del Bernascone; quest'ultimo venne eretto in pietra viva e mattoni su disegno dell'insigne architetto varesino tra il 1598 ed il 1600. La torre campanaria, nel progetto originario, doveva essere conclusa da una cupoletta: una soluzione realizzata e piú volte distrutta accidentalmente da alcuni fulmini caduti, con effetti devastanti, sulla cima del campanile.
Al limitare della piazzetta notevole il pozzo in pietra e marmi bianchi costruito nel 1593 secondo lo stile ionico; al centro dello spiazzo é stata recentemente collocata l'imponente statua dello sculture gemoniese Floriano Bodini raffigurante Paolo VI (1986): Giovanni battista Montini era infatti un grande appassionato del Sacro Monte.
Salendo la scalinata alle spalle della statua si giunge all'entrata del Centro di Spiritualitá del Monastero, alla Chiesa della Trasfigurazione e alla Chiesa dell'Annunziata, edificio secentesco in cui é conservata una pala d'altare raffigurante l'Annunciazione, opera del 1634 di Ambrogio Legnanie.
Il controsoffitto attuale é costituito da una vetrata di Trento Longaretti, che raffigura il Cardinale G.B. Montini poi eletto Papa con il nome di Paolo VI.