Marocco, omaggio a Castiglioni
INDUNO OLONA - Doris Marocco Galbiati, istruttrice di ginnastica e poetessa, da vent’anni a Induno Olona, ha conosciuto da ragazza Claudio Castiglioni, il patron di Cagiva e MVAgusta morto mercoledì 17 agosto a sessantaquattro anni, all’Ospedale di Circolo, dopo una lunga malattia. Erano amici e Doris gli ha voluto dedicare una tenera poesia che La Prealpina ha pubblicato il 26 agosto. A noi rivela un piccolo grande episodio che fa capire chi fosse Claudio Castiglioni.
“L’ho scritta per amicizia e per riconoscenza – spiega - eravamo vicini di casa in viale Belforte e ci conoscevamo bene. Claudio è stato un grande imprenditore ma era anche un bellissimo ragazzo, lo chiamavamo “il principe”. Di lui ho un ricordo dolcissimo perché mi ricorda mio fratello Renato, morto giovane in un incidente in motocicletta. Avevano la stessa passione. Ma c'è anche un episodio che mi lega a lui e che spiega che tipo di uomo fosse. Allora lavoravo come segretaria al Calzaturificio di Varese e c'incontravamo spesso per strada, davanti a casa. Quando il Calzaturificio entrò in crisi e persi il lavoro, mi rivolsi a lui e Claudio , senza pensarci su, mi assunse per il tempo necessario a maturare la pensione”.
Doris Marocco ha scritto nella sua vita centinaia di poesie, in parte raccolte in quattro libri: “Doris Poesie” nel 1989 (Carello Editore, Catanzaro), “Solo per te Renè” dedicato al fratello (Pro Loco Arcisate, 1994), “Angeli e burattini” (Panda Varese, 1998) e “Raccolgo solo sassi rosa” (Edizioni del Leone Venezia, 2005). Pubblichiamo volentieri, in questo sito, l'insolito e delicato ricordo del comproprietario (con il fratello) dei due grandi alberghi liberty di Varese, il Grand Hotel Palace e il Grand Hotel Campo dei Fiori.
In Paradiso ci sono le moto
(per Claudio Castiglioni)
Incontrerai di certo mio fratello
che una Ducati aveva prenotato
sempre d’agosto con un tempo bello
il suo traguardo la vita ha poi tagliato.
Un altro agosto e vedi il Paradiso
dove le moto fanno un gran casino
Ricordo adesso il tuo grande sorriso
e gli occhi chiari come un ragazzino.
Io abitavo nella via Quarnero
che parallela è di Coni Zugna
ed era un’epoca antica davvero
non si cancella con nessuna spugna.
Ero impiegata in quel “Di Varese”
io con progetti, tu con grandi imprese
Eri un ragazzo semplice, educato
e dalle moto molto affascinato.
Ricordo le domeniche mattina
col tuo Giovanni nella carrozzeria
verso le dieci suonavi il campanello
e mi mostravi orgoglioso un figlio bello.
Si chiacchierava dei tuoi grandi amori
famiglia e figlio dopo i tuoi motori
ed il destino ha un giorno preciso
e parti adesso per il Paradiso.
Son proprio tante le persone
che con me ti sono grate
nella brutta siutuazione
le hai comprese ed aiutate.
Cosa son queste parole
come un suono di preghiere
penso che non restin sole
ma raggiungano alte sfere.