La figlia della scrittrice Liala, Primavera Cambiasi, sceglierà la novella vincitrice della Festa della Rosa a Induno Olona
di PIERA MALNATI Varese ricorda Liala, la grande scrittrice di romanzi, nel giorno del ventesimo anniversario della sua morte. La piazzetta a lei dedicata, uno slargo più che altro della via del Cairo, all'incrocio con via Robbioni, accoglie una o due panchine di sasso e, sul selciato, qua è lá, targhe d'ottone con inciso il titolo di qualche suo romanzo. Allestito dal Comune alla fine degli anni '90, era diventato ultimamente luogo di bivacco improvvisato: per terra lattine e bicchieri di plastica, cartacce e altro costellavano il piccolo spazio, invece che riempire l'apposito bidone ritto vicino alla vedovella, l'utile fontana che spesso anch'io ho utilizzato per sciacquarmi le mani o, perché no, per un sorso di acqua fresca.
Gli amici di Piero Chiara devono aver fatto giuste considerazioni in proposito per promuovere e realizzare col patrocinio del Comune e l'intervento pratico di un floricultore locale, la riqualificazione del sito, sottraendolo al degrado in cui versava. Ecco allora che nella serata del 15 aprile 2015, esattamente vent'anni dalla scomparsa della scrittrice, varesina d'adozione, una piccola folla attenta e a tratti commossa faceva cerchio intorno a Primavera, la figlia novantenne di Liala e a Tilla, la fedele domestica, che ancora oggi la coccola, come un tempo, profumandone, con gocce del suo profumo preferito, la tomba nel cimitero di Velate.
Piccola, rannicchiata su una seggiola, in un sobrio completo di classica eleganza, stringe in grembo un bouquet di rose gialle. Non dimostra i suoi anni: scuote con una certa leggiadria una bella chioma di capelli biondo-ramato freschi di piega, acconciati in modo vezzoso, direi attuale e giovanile. È' molto semplice e sorride, sorride a tutti, quasi a ringraziare di questo momento in cui si parla della famosa madre, ma ora momento suo, dedicato a lei, che ne perpetua il ricordo con aneddoti sconosciuti, piccole chicche di memoria, di esperienze familiari.
E, dopo la lettura di brani significativi tratti dai tanti romanzi, tutti a far foto, domande e a chiedere dediche ed autografi su copie di libri di nuove edizioni o vecchi e datati, con pagine ingiallite dal tempo. A tutti risponde, instancabile. Si concede con gioia e soddisfazione, non lascia trasparire stanchezza o fastidio alcuno, quando, dopo il congedo delle autorità presenti e dunque conclusa la manifestazione ufficiale, ci avviciniamo per un un saluto speciale, quasi personale ed affettuoso, per sentire qualcosa in più. "Si - risponde alla domanda - non era facile la vita con una personalità cosi ingombrante. Mia madre era capricciosa".
Questa volta il sorriso scappa a noi che ascoltiamo divertite. Del resto, tutte le primedonne, si sa, sono capricciose, conveniamo, mentre Primavera s'incammina verso l'auto che la riporterà a villa La Cucciola, non lontano dal centro, al Montello. Auguriamoci, come tutti gli oratori presenti hanno sostenuto, che l'educazione, il buon senso, il rispetto dell'ambiente, il gusto per il bello e la ricerca della bellezza in ogni sua forma, possano trionfare sempre su maleducazione e volgarità, poca o nessuna cura del territorio e dei beni comuni. In questo caso del Parco Liala.
Sarà Primavera Cambiasi, la figlia di Liala, a scegliere la novella vincitrice tra gli oltre sessanta racconti pervenuti alla Pro Loco di Induno Olona per la 102a edizione della Festa della Rosa, la storica manifestazione valceresina nata nel lontano 1913. La proclamazione della novella vincitrice sul tema del profumato fiore dell'amore si terrà il 24 maggio nel roseto del Parco delle Rivette a Induno Olona.