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È TEMPO DI TROVARE DELLE SOLUZIONI

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La vita è una cosa bella, preziosa, e può riservare momenti di pura felicità ma, proprio per questo, va fatta conoscere e apprezzare: va fatta amare. Bisogna darle un senso, orientarla. Bisogna far sapere che vivere è il miracolo più grande, un miracolo che va conservato e protetto, stimolato e potenziato, vissuto con tutta la passione e l’energia possibile. Per far apprezzare la vita, bisogna che ci siano persone preparate per farlo, bisogna che ci siano papà e mamme che insegnino l’arte del vivere ai loro figli, che li seguano, che li orientino, che li accompagnino. Bisogna che ci sia una scuola capace di attrarre la curiosità dei ragazzi, una scuola educativa, capace di far prevalere sempre il buon senso, pronta ad aiutare l’umanità a scoprire la forza e la bellezza di essere umani, di avere un cuore e una mente, un corpo e uno spirito... di avere la capacità di poter assaporare la bellezza, ogni qualvolta se ne presenta l’occasione.

Difendere e proteggere la vita, trasmetterla, fare in modo che altri abbiano la possibilità di goderla è fondamentale, com'è fondamentale fornirle uno scopo, una finalità, non lasciarla morire tra solitudine e disagio, dubbi e incertezze, ma fare in modo che possa vivere appieno la fortuna di esserci. Oggi, troppo spesso, le famiglie allontanano i figli per una situazione di comodo, li "spediscono" in vacanza con i soldi in tasca, li viziano per toglierseli di torno, li difendono anche quando mettono mascalzonate. In molti casi, non dialogano più, non si fanno raccontare quali siano i problemi del giorno: spesso, la casa è un ristorante e basta.

Un tempo, i ragazzi e le ragazze erano molto seguiti dalla famiglia. Di loro si sapeva quasi tutto: chi frequentavano, dove andavano.,... Oggi, di loro si sa pochissimo. Gli anziani, una volta, erano l’esempio; oggi, anche loro si lasciano andare: abbandonano la macchina in mezzo alla strada per andare dal medico, fanno i loro bisogni dove non devono farli, sparlano degli altri, urlano e, magari, bestemmiano. Non si insegna più l’educazione, anzi, si fa di tutto per seminare odio e zizzania, si fa di tutto per gettare discredito sulle persone. Nessuno più guarda a casa propria o cerca di togliere le travi che impediscono ai propri occhi di vedere con chiarezza dentro se stessi.

Viviamo in un mondo cosparso di cattiveria, che utilizza qualsiasi strumento per fare del male, un mondo che si ammala ogni giorno di più di solitudine, angoscia, depressione, d’incapacità di affrontare le quotidiane aritmie della vita. Non c’è più rispetto per nessuno. Il professore, la maestra, il sindaco, il medico, l’avvocato, la mamma, il papà, il prete, non contano più niente. La maleducazione colpisce in modo indistinto, se ne frega dell’età, del titolo di studio, della storia, la legge e le regole sono spesso asfaltate da un menefreghismo assoluto; le vie e i luoghi sacri sono diventati punti di partenza e di arrivo per mascalzonate di ogni tipo: nella maggior parte dei casi, i paesi sono diventati campi di battaglia, dove si sfoga la follia giovanile.

Bisogna che le istituzioni e lo stato si muovano, che dimostrino di avere a cuore il bene dei propri cittadini e delle proprie famiglie. Bisogna che si torni al rispetto di valori fondamentali, restituendo all’autorità il suo ruolo, ricreando senso e motivazioni, evitando che uomini e donne conducano una vita priva di scopi e finalità. E’ quanto mai necessario rimettere in moto l’educazione come momento di auto valorizzazione, è necessario riportare i giovani sul terreno dell’impegno quotidiano, orientandoli verso attività pratiche, capaci di far pensare e di far riflettere, è necessario educare a una chiara consapevolezza esistenziale, mettendo al centro la persona con le sue mille capacità, la sua voglia di sentirsi valorizzata, amata, aiutata.

È importante fare in modo che i giovani imparino a stare con i propri genitori, che tornino a vivere un profondo scambio d’idee, entrando a pieno titolo nel cuore della vita affrontandone i problemi, facendo domande, chiedendo, senza vergognarsi di entrare nel cuore della sfera affettiva, cercando la strada che conduce alla conoscenza interiore di sé e degli altri. È importante far ritrovare una giusta relazione con il racconto e la poesia, con l’arte e la natura, cercando nella lettura l’anima di un’esistenza non sempre facilmente reperibile e assimilabile.

Nella società delle tecnologie avanzate, dove spesso ci dimentichiamo di coloro che sono stati protagonisti della nostra maturazione e del nostro ingresso nella vita sociale, diventa necessario riportare in luce tutto quanto serve a rimettere in moto il nostro sistema affettivo, aprendo di nuovo le porte alla bellezza del dialogo e della relazione sociale. Diventa necessario ritrovare la via dell’impegno quotidiano, diventare protagonisti così nel servizio come nel volontariato e nelle varie forme di lavoro, anche di quello che aiuta la famiglia e la società civile a proteggersi dai danni di un consumismo sfrenato, che annulla i rapporti sociali, lasciando spesso la persona in uno stato di profondo isolamento fisico e mentale. Diventa necessario ritrovare un legame, rimettere in moto il sistema delle relazioni sociali, rilanciare la forza e la bellezza dello stare insieme, del collaborare e del condividere, l’importanza di saper dire no alla maleducazione, di parlare con gli altri dei problemi che s’incontrano nella quotidianità in ogni spazio della nostra vita, saper essere sinceri, non raccontare bugie, non lasciarsi travolgere dai mille tentacoli del male... saper rispondere con onestà alla disonestà di chi vive compiendo misfatti e mascalzonate varie, rispettare i propri genitori sempre, in ogni occasione, soprattutto quando hanno bisogno del nostro aiuto. Aiutare i vecchi, gli ammalati, le persone che hanno bisogno, rispettare chi ci ha aiutato a crescere.

Dunque, anche lo stato ha le sue responsabilità. Tutti hanno il dovere di creare le condizioni perché cresca una gioventù che sappia lavorare per il bene comune, con tutta la propria forza e il proprio coraggio- Lasciare i giovani in mezzo a una strada è un delitto, perché significa non fare nulla per aiutarli a conoscere e a valorizzare la loro vita. In tutto questo la famiglia ha un ruolo fondamentale.

 

Felice Magnani

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